lunedì 22 dicembre 2008

L’Italia dei capibastone

“Voglio un partito di gente perbene, un partito sano… Via i capibastone dal Pd, qualsiasi sia il prezzo da pagare.”
Leggendo i giornali che riportavano ieri l’intervento di Walter in prima pagina mi sono incuriosito perché, non avezzo alla buvette del Transatlantico, mi chiedevo cosa fosse un capobastone.
Vado a vedere.
“Dizionario della Lingua Italiana” Sabatini Coletti, edizione 2008. Capobastone: nella gerarchia mafiosa, chi dirige le attività criminose in una determinata zona.
Ragazzi, se Walter voleva andarci giù duro…
Discutevo giorni fa con Giovanni, un amico siciliano, su cosa possa fare un giovane in politica… per sgombrare il campo da malintenzionate risatine, attesto che io ormai da un pezzo ho passato i 40 e quindi, visto che giovane non sono più, è chiaro che la questione non era posta per me. Lui invece, che qualche passo in politica anni fa l’aveva mosso, mi ha escluso una qualsivoglia riuscita nell’intento di cambiare le cose per l’eccessivo peso dei corporativismi clientelari che regolano il sistema partitocratrico. Lì per lì però mi sembrava che questa sua visione fosse troppo pessimistica. Certo nell’immaginario collettivo quello della politica è un mondo indistinto e indefinito all’interno del quale si muove un sottobosco di ruffiani e tagliagole ma io, che sono ottimista e vivo nella “nuvoletta” (o meglio, mi piacerebbe viverci), continuavo a sperare che qualcosa si potesse fare.
Ed ecco, fulminante, la sparata di Walter. Bello l’auspicio a mandare via chi fa politica non per il bene comune ma per il bene del partito (e soprattutto del proprio portafogli)..
Ma… non fa prima a dirci chi sono e a mandarli via?
Perchè altrimenti mi viene da pensare: hai visto mai che Giovanni ha ragione?

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