Stanotte Claudia deve aver fatto un brutto sogno e, saranno state le 4 e mezza, con un acutissimo strillo mi ha strappato dalle braccia di Morfeo riportandomi nel mondo reale. Riprendere il sonno interrotto poi è risultato impossibile: troppi pensieri si affollavano in testa così mi sono messo la tuta e sono andato a farmi una sgambata nel parco.
Giovedì 16 aprile è iniziato così: tra la natura in fiore riscaldata dal timido sole dell’alba.
Poi ho sentito il GR1 delle 8:00 (servizio pubblico, beninteso) che annunciava la riapertura delle scuole nell’aquilano. “Bene, molto bene” mi dico con un completo senso di appagamento.
“…la linea ad uno degli inviati”. Parte Anna Maria Caresta con l’intervista di una bimba di 10 anni: “Giulia, sei l’unica a tornare a scuola perché i tuoi compagni sono morti tutti: come ti senti?”
Mi avessero dato un pugno in pancia sarei stato meno male: ma tu dimmi se questo è il modo?!
Allora lo sguardo corre alla prima pagina de La Repubblica dove le polemiche su Annozero hanno lo stesso “corpo” di notizie del calibro di “salta l’election day” oppure “terremoto, spunta l’una tantum”.
Eccola allora l’informazione: biecamente strumentale ai fini politici, prona sulla pubblicità in una continua (e squallida) rincorsa dell’audience.
Mi tornano in mente le parole del neodirettore del Corriere, De Bortoli, che giusto pochi giorni fa, incontrando i propri giornalisti al momento dell'investitura ufficale, li ha richiamati ai grandi valori: “alla qualità e alla credibilità dell’informazione… antidoto alla solitudine della globalità”.
Che non restino solo parole, direttore…
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1 commento:
è che a morfeo non piace essere interrotto quando lavora, e si vendica mescolando un po' le carte del reale! un giornalista che fa una domanda del genere deve essere per forza uno che vive nell'incubo da cui si è svegliata Claudia!
ciao freeso
p.s. ti consiglio una visitina a www.facezie.com
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