sabato 31 maggio 2008

...riporto qui di seguito il servizio del TG RAI trasmesso dopo la presentazione di Trento a mò di corredo del bell'intervento di Marta (vedi suo commento del post "La prima volta") e delle le foto di Marco (che si trovano nella galleria del blog)

venerdì 30 maggio 2008

La fantastica storia di “Eugenio” e dei ragazzi del Pigneto

Mentre Rifondazione marcia sul Pigneto con i frequentatori dei centri sociali a dire NO al razzismo, Maurizio Gasparri si affanna a ribadire che “non c’è alcuna marea nera e nessun fascismo di ritorno”. Mentre il Sindaco se la prende col “fortissimo estremismo di sinistra che crea problemi a tutti quelli che vogliono parlare all’università”, Walter Veltroni ci spiega che quanto accaduto a La Sapienza è il terzo episodio di violenza in due giorni e sono episodi da non derubricare ma che si spiegano con l’odio politico.
Poi, come fulminea e secca come una pistolettata, ti esce la fantastica storia di “Eugenio” (Carlo Bonini, La Repubblica). Contrordine compagni: non vi preoccupate, non è successo niente.

No, non è così. Penso invece sia necessario interrogarsi su quello che è successo, al di là delle strumentalizzazioni dei media e dei partiti. Bisogna chiedersi come mai la percezione della cosa pubblica e il senso di appartenenza alla comunità siano caduti così in basso. A leggere l’intervista di “Ernesto” vengono i brividi: è il far west, dove vige la legge del “rispetto” della violenza e della giustizia fai da te.
Ad “Ernesto” oggi il plauso della gente, ha fatto la cosa giusta; c’è da scommettere che domani sarà tronista televisivo, a decidere chi sarà degno di rispetto…
Penso proprio che sì, dobbiamo “derubricare” (come ha detto Veltroni) ma usando una diversa categoria: quella della reciprocità.

mercoledì 28 maggio 2008

Lo spirito di Ubuntu

Lo ammetto: Marchionne pur lavorando in Fiat mi sta simpatico. Con quei pulloverini apparentemente sottotono, mai eccessivo (lontanissimo da Lapo, per intendersi), uno di noi insomma. Ma quello che non mi sarei mai aspettato l’ho trovato oggi a pagina 37 de La Repubblica: un manager col cuore.
Ci racconta che “tra gli indigeni dell’Africa sub-sahariana è diffuso lo spirito di ubuntu. Questa parola fa parte di una frase più lunga, umutu ngumuntu nagabantu, che tradotto dallo Zulu vuol dire “una persona è una persona grazie agli altri”.
Proprio un bel concetto caro Marchionne, che vale una laurea.

La prima volta

Parto da qui. È tempo di fare qualcosa per la mia città. Il clima di tensione e violenza che si respira non può essere assecondato. Ieri sera, a cena, condividevo con alcuni amici le esperienze di vita che ci legano: le nostre famiglie, quanto si fa nel sociale, la costruzione di quei piccoli fatti con i quali quotidianamente ci impegniamo a rendere questa nostra città migliore.
Ma lo spot non si vede, le luci puntano altrove, la ribalta è occupata. Tutto lo spazio è occupato da quelli, come ieri a La Sapienza, si rincorrono e si picchiano, per poi accusarsi reciprocamente degli stessi delitti, lanciandosi l’un l’altro identiche accuse. Ma allora mi vien da dire: ma non è lo stesso? Rossa o nera è la violenza che non deve passare, a La Sapienza come al Pigneto, come a Verona… mai.
Oggi andrò anch’io all’università: si presenta un libro di un grande del nostro tempo, Igino Giordani. Il cristianesimo in politica, con i fatti. Con De Gasperi fu prima tra i costituenti e poi deputato. Padre di quattro figli e autore fecondissimo: i suoi libri sono oggi pubblicati in Europa come in India, Giappone e Cina.
Oggi alle 10:30 alla sala delle lauree della Facoltà di Scienze Politiche. Per respingere la logica della violenza. Io comincio da qui: con l’andarci.